Banca Toscana, l’addio è vicino

Fusione delle bancheLa regione perderà lo storico marchio: il Monte dei Paschi ha deciso di cedere l’istituto. Guerra di numeri sulle dismissioni: l’Antitrust ne chiede 150, ma potrebbero essere di più.
Addio a Banca Toscana, allo storico marchio e a quasi 300 sportelli. È questa l’ipotesi che circola nei corridoi nel Monte dei Paschi dopo che è stata resa nota la vendita dell’istituto. Ma se in un primo momento si era parlato di 150 sportelli (116 Banca Toscana e 34 Antonveneta) che, per volere dell’Antitrust, dovranno essere ceduti, adesso la cifra è raddoppiata. Numeri ancora non ufficiali, per avere certezze si dovrà aspettare il consiglio di amministrazione della banca senese che si riunirà solo a settembre.
L’acquisto di Antonveneta, era già chiaro a tutti, avrebbe portato con sè molti sacrifici. E una delle vittime è proprio Banca Toscana. Sarebbero venti i pretendenti, tra grandi e piccoli istituti, pronti a mettere le mani su un ‘tesoretto’ e entro il mese prossimo saranno presentate le prime offerte. Tra le ipotesi di vendita la meno probabile è lo ‘spezzatino’, ossia la cessione in piccoli lotti a diversi istituti. Meglio, soprattutto per preservare l’occupazione, la vendita di un unico lotto ad un grande gruppo. E con gli sportelli andrà via, è questa l’opzione più accreditata, anche lo storico marchio.
Lo sforzo economico per acquistare Antonveneta è stato enorme, ben nove miliardi di euro. Due provenienti dalle banche e gli altri da una cascata di dismissioni e dalla vendita delle proprietà immobiliari. Ceduta anche la tenuta di Fontanafredda per 90 milioni di euro.

Il destino di Banca Toscana, era già scritto, nero su bianco, nel piano industriale del Monte dei Paschi. L’istituto (al 100% di proprietà Mps), verrà assorbito dal gruppo senese entro novembre. Entro fine anno, poi, al massimo entro marzo 2009, il suo consiglio di amministrazione verrà sciolto e verranno assorbiti gli sportelli rimasti invenduti (in tutto Banca Toscana ne possiede 450).

Fonte: Quotidiano Il Firenze del 26 Agosto 2008

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