Agenzie a rischio? Ora il mercato premia la professionalità

Il lavoro dell’agente non si improvvisa e chi lo svolge senza avere le competenze può avere vita breve. Il punto di vista di Mauro Danielli, vicepresidente vicario di F.I.M.A.A. Italia, sulle difficoltà del settore.
In una fase in cui il mercato immobiliare non appare particolarmente brillante, si evidenziano alcuni segnali di difficoltà nel settore dell’intermediazione professionale. E nonostante la compravendita immobiliare in Italia sia cresciuta in maniera significativa nel 2006, alcuni operatori sono forse rimasti vittima della crisi del prodotto di fascia media, il più difficile da collocare in questo momento. Attico Informa ha chiesto un parere sulla situazione a Mauro Danielli, Vicepresidente Vicario di F.I.M.A.A. Italia , una delle principali associazioni dei mediatori.

Il mercato flette, secondo lei è una crisi che riguarda tutti i segmenti?
Non sono d’accordo. Il mercato immobiliare non è tonico come qualche anno fa, ma da qui a dire che sta flettendo ne passa. In realtà, esistono ancora alcune nicchie, che non hanno subito dei rallentamenti.

Quali, in particolare?
Il mercato di qualità, che non identifica solo le zone di maggior pregio, ma anche gli immobili nuovi, ubicati in zone più ‘ordinarie’, che presentano soluzioni innovative, come le progettazioni bioedilizie, in regola con le normative energetiche. Poi, il mercato di fascia bassa: il boom dei mutui di questi anni ha permesso l’accesso all’acquisto dell’abitazione anche alle fasce meno abbienti che continuano a comprare.

Quindi le cose, in definitiva, stanno andando bene?
Diciamo, piuttosto, che non stanno andando male. Il prodotto di fascia media, al momento, mi sembra quello più difficile da collocare sul mercato.

E ci sono rischi di uscita dal mercato di alcuni agenti immobiliari?
Come in tutti gli ambiti competitivi, anche in questo c’è qualche rischio. Le compravendite immobiliari in Italia, nel 2006, hanno sfondato quota 845 mila: un valore record. Il lavoro dell’agente non si improvvisa e, credo, che chi è risultato attratto da guadagni facili ed è entrato senza grosse competenze sul mercato, possa rischiare di chiudere in fretta. Il mercato premia la professionalità.

Si parla della diminuzione del numero di iscritti F.I.M.A.A.. Le risulta?
So a quali dati si riferisce: in realtà ho preso contatti con Nomisma, che quei dati aveva disposto, che mi ha assicurato che le elaborazioni rese sulla ripartizione di agenti F.I.M.A.A., Fiaip e Anama si riferiscono esclusivamente al campione analizzato per redigere le statistiche. Campione che, conseguentemente, non è certo rappresentativo della situazione di fatto.

Ma quanti sono oggi gli associati F.I.M.A.A.?
Al 2006 i nostri associati erano oltre 13.000. Con il 2007, in tutta Italia siamo ancora in presenza di una progressiva, generalizzata crescita. Su Milano, dall’inizio dell’anno, l’associazione è cresciuta di oltre 200 associati, raggiungendo il ragguardevole numero di 2.390 di iscritti.

E quindi, la vostra quota di mercato, risulta in aumento?
Un recente rapporto dell’Ufficio Studi F.I.M.A.A. di Milano riportava che ha poco senso parlare di quota di mercato per le associazioni. Queste non sono aziende che devono penetrare il mercato: i giudizi espressi nello studio indicano una linea di sviluppo che è proprio quella che F.I.M.A.A. ha cavalcato, contribuendo a dare vita alla Consulta delle Associazioni. Un processo di concentrazione necessario per una migliore difesa dei consumatori e diffondere la cultura storica dell’operare di agente. E comunque la quota di associati F.I.M.A.A. sul totale non mi risulta si sia spostata dal 20% del numero complessivo di agenti in Italia, dove poco più del 50% opera ancora in modo indipendente.

Fonte: Attico Informa Numero 4 Anno VII, di Luglio Agosto 2007

Un pensiero su “Agenzie a rischio? Ora il mercato premia la professionalità

  • 31 Agosto 2009 in 16:58
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    In realtà il settore delle agenzie immobiliari è in forte crisi. Io che lo vivo in prima persona, da vicino, posso dire che il mercato sta sì vivendo un periodo di grande recessione, ma sta anche soffrendo della straordinaria concorrenza dei siti in rete che offrono vantaggiosi annunci immobiliari privati.

    Ormai la compravendita tradizionale, quella che prevede le classiche intermediazioni, è in crisi: occorrerà prendere provvedimenti se si vuol salvaguardare la categoria di professionisti che ogni giorno lavora dignitosamente.

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