Il prezzo del mattone in frenata

Tassi alti, rate del mutuo insostenibili, metri quadri a peso d’oro. Prima o poi il mercato immobiliare doveva reagire. E così è stato: i prezzi delle case sono in fase decrescente. Non si troveranno certo immobili ‘a saldo’, i livelli sono sempre alti (in media un appartamento a Firenze, senza pretese e con tre vani, costa sempre 250mila euro) ma il mercato vira verso la stabilità. E, dopo sei anni di aumenti incontrollati, era davvero ora.

Le previsioni le fa Tecnocasa, nel suo rapporto 2008. «L’allungamento dei tempi di vendita, la crescente difficoltà di incontro tra domanda ed offerta e soprattutto i segnali che arrivano dal mercato creditizio e che stanno generando una situazione di maggiore riflessione in coloro che devono acquistare casa, sono tra gli elementi che ci fanno ipotizzare un tale scenario futuro». Si parla di un’oscillazione di prezzi per Firenze che va dal più 1% al meno 1%. Tradotto: stabilità. «Tengono bene gli immobili mediopiccoli e che garantiscono una qualità della vita migliore – spiega Tommaso Birignani, consulente Tecnocasa di Firenze – mentre cala l’interesse per immobili da ristrutturare e in zone più trafficate».
Il fiorentino che vuole acquistare casa punta sulla tranquillità. Abbandona il tasso variabile e sceglie il tasso fisso («Il 90% del totale», spiega Birignani). La sua è una scelta oculata e consapevole, sa cosa offre il mercato e quali sono le offerte da esclude, le cosiddette «fuori prezzo».
«Le capacità di calcolo del compratore sono diventate più fedeli e tempi di vendita si sono allungati – spiega il consulente Tecnocasa – Si va dai 5 ai 7 mesi per vendere un appartamento, in genere un tre vani».
Insomma, l’aria è cambiata e anche le banche sono diventate più prudenti. Prima gli istituti concedevano credito con troppa facilità, rassicurando i clienti sulla tenuta del tasso variabili a livelli accettabili, il 3,5% circa. Ma si parla di sei anni fa. Poi i tassi sono aumentati e chi pagava una rata di 700 euro, ora deve far fronte a una spesa mensile anche di mille euro per ripagare il debito. E c’è chi si è scottato. Le agenzie si trovano a trattare nuovi casi di pignoramenti.
«Ancora non è possibile fare una stima, parliamo solo di percezioni – spiega Tommaso Birignani – ma se prima i pignortamenti riguardavano solo aziende, ora il fenomeno coinvolge anche le famiglie».

Fonte: Quotidiano Il Firenze del 22 Gennaio 2008.

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