Rischi per i mutui a tasso variabile, la Bce alza i tassi
L’adusbef lancia l’allarme per tutti gli italiani che hanno comprato casa con un mutuo a tasso variabile. Dopo l’aumento del tasso di riferimento della Bce, arrivato al 4,25%, le conseguenze, nelle tasche di circa 3 milioni di famiglie, diventano sempre più insostenibili: un aumento di 2.000 euro in 3 anni per i mutui di 100.000 euro, e un aggravio di 168 euro l’anno ad ogni aumento dello 0,25% del tasso Bce.
Ma se per i mutui da 100.000 euro gli aumenti varieranno tra i 1.588 euro (per i decennali) ai 2.000 l’anno (per i trentennali), ben maggiore sarà la stangata per quelli da 200.000 euro. Si parla, infatti, di un aggravio minimo di 3.177 euro l’anno, fino ad arrivare, per i trentennali, ad un 3.9500. Gli aumenti sono la conseguenza dell’ascesa che, dal 2005, interessa il tasso di riferimento della Bce.
Dal 2,25%, si è arrivati al 4,25%, esattamente 2 punti percentuali in più. ‘Ritengo sbagliato che si alzino ancora i tassi di interesse perché questo comprime molto l’economia e si crea uno sbilancio eccessivo con il dollaro’, afferma Savino Pezzotta. ‘L’ulteriore rialzo del costo del denaro ci preoccupa – dice Emma Marcegaglia – , c’è però un rischio-inflazione legata ai prezzi delle materie prime energetiche ed alimentari’.
Fonte: Quotidiano Il Firenze del 4 Luglio 2008