Come riciclare l’acqua piovana
Il corretto utilizzo di questa risorsa permette di non sprecare l’acqua potabile per l’irrigazione del giardino, per il lavaggio dell’automobile, per la pulizia dei vetri di casa, per il funzionamento di impianti sanitari e della lavatrice.In base alle diverse esigenze varia il piano di raccolta e riciclo dell’acqua piovana, infatti si preferisce l’impianto di stoccaggio qualora l’utilizzo dell’acqua piovana sia adottato per soddisfare per tutto l’anno i bisogni idrici che non comportino la potabilità dell’acqua.
Invece se l’utilizzo è per approvvigionamenti minori, come irrigazione di piccoli orti o piante da appartamento allora è opportuno adoperare lo stoccaggio aereo. Cerchiamo di capire come riciclare l’acqua piovana nelle prossime righe di questo articolo
COME VIENE RACCOLTA L’ACQUA PIOVANA
La pioggia caduta viene raccolta dalla grondaia e defluisce nel pluviale. Al termine di quest’ultimo, grazie ad una semplice modifica, l’acqua defluisce in una cisterna da giardino o, attraverso appositi dispositivi, sarà convogliata in un serbatoio dopo essere stata filtrata. Una volta nella cisterna o nel serbatoio, l’acqua piovana decanta lasciando impurità e batteri: da questo momento può essere riciclata.
Il corretto fluire dell’acqua piovana dipende, oltre che dalla pendenza del tetto, anche dalla forma e dalla capienza del canale alla base del tetto stesso che raccoglie e convoglia l’acqua nel pluviale. Perciò è bene tenere conto per scegliere le dimensioni di una grondaia, la superficie del tetto ed il regime pluviometrico della zona interessata. Siccome durante le piogge a carattere temporalesco si registra un’intensità media di caduta di 1mm al minuto ma si possono anche raggiungere i 5 mm, modificare il canale potrebbe essere un buon intervento, qualora non si voglia perdere un grosso quantitativo di acqua che tenderebbe a traboccare.
DOVE UBICARE IL SERBATOIO
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- Sopra il garage: quando il garage ha un tetto a terrazza, una valida soluzione è sfruttare il serbatoio ultrapiatto. La sua collocazione ottimizza gli spazi e rende più semplice il lavaggio dell’automobile, bicicletta, moto oppure attrezzi da giardinaggio. L’installazione del tubo è semplice: scorre lungo la parete fino a 75 cm da terra e al vertice viene montato un rubinetto.
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- In cantina: La scelta dello scantinato come vano per il serbatoio risolve il problema della sua visibilità. Il serbatoio deve offrire le stesse garanzie di sicurezza che ne offre uno da interno, non dovrà avere una forma ingombrante in modo da permettere l’avvicinamento di altri serbatoi. La quantità consigliabile, date le dimensioni ridotte di questi contenitori, è di 1.500 litri. Per dare un esempio un serbatoio del genere completo di tubo per irrigare ha un costo orientativo intorno agli 800 euro.
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- Nel sottotetto: Il serbatoio può essere installato anche in soffitta. Ma, sia per motivi di sicurezza che di manutenzione, è consigliabile sistemarlo nella parte più alta del sottotetto.
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- Negli spazi difficili: Nel caso si disponga di spazio molto ristretto o difficile da usare conviene montare un serbatoio su misura. I serbatoi più indicati sono quelli cilindrici in PVC che sono molto resistenti e non hanno bisogno di grossa manutenzione (Costo approssimativo di 400 euro al metro).
- In giardino: Si può installare anche un serbatoio in un prefabbricato di legno con ottimi risultati estetici. Collocarli in posizione adiacente al muro in modo da facilitare la discesa dell’acqua nel pluviale e rinforzare il pavimento nel caso si installino serbatoi molto capienti.
QUANDO SCEGLIERE L’IMPIANTO
L’adozione di un sistema idrico integrato per uso domestico deve basarsi su dei precisi parametri.
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- L’aspetto meteorologico: informarsi sulla media delle precipitazioni annue;
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- fattore economico: il costo al nord per metro cubo è minore rispetto al sud;
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- criterio gestionale: l’importanza dell’acqua potabile nell’economia della casa;
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- sistema impiantistico: creazione di una seconda rete idrica quindi tubature supplementari, manutenzione continua;
- prospettive ecologiche: avere un impianto idrico significa dare una mano per la risoluzione del problema dell’approvviggionamento.
LE AUTORIZZAZIONI LEGISLATIVE
Da un punto di vista burocratico-amministrativo, le opere relative al recupero dell’acqua piovana, si distinguono a seconda che implichino o meno manomissioni di impianti già esistenti. Qualora si tratti di opere accessorie, come lo stoccaggio aereo mediante il posizionamento in giardino di una cisterna per usi irrigui o la predisposizione di un piccolo impianto di irrigazione, il privato non dovrà chiedere alcuna autorizzazione, in quanto non si tratta di modifiche alle caratteristiche funzionali dell’immobile. Nel caso di interventi che modifichino le funzioni dei servizi presenti nell’abitazione, è necessario una richiesta di autorizzazione all’ Ufficio Tecnico del Comune per la valutazione degli standard igienici, quest’ultimo si avvarrà della consulenza dell’Ufficio di Igiene Ambientale delle ASL.