Il rivestimento delle pareti

Il rivestimento in un bagno moderno

Rivestimento granaulare. Si stende sulla parete, con la spatola o il frattazzo d’acciaio, un primo strato molto sottile e molto ben rasato. Dopo, con l’intonacatrice, si spruzza un secondo strato che, legandosi al primo, conferisce una uniforme granulosità.

Damascato. Come per altre finiture di questo tipo, si ottiene con una prima rasatura sottile della superficie, sopra alla quale si esegue una spruzzata rada, a piccole gocce: appena il materiale accenna a prendere consistenza, ma prima che indurisca, si rasa leggermente la superficie con il frattazzino di legno oppure di plastica.

Graffiato. È un impasto che contiene granuli di quarzo o di marmo di grandezza diversa, secondo la finitura che si vuole realizzare. La prima mano la si dà con il pennello, dopo aver allungato il prodotto con una piccola quantità d’acqua per renderlo più fluido. Quando la prima mano è asciugata, si applica un secondo strato di prodotto in pasta, di spessore pari ai granuli in esso contenuti: il lavoro si esegue con la spatola o il frattazzo d’acciaio. Si frattazza poi in senso orizzontale o verticale o con un movimento circolare irregolare: la pressione del frattazzo provoca lo scorrimento di alcuni granuli e quindi l’effetto di graffialura della superficie. Si possono ottenere più o meno graffiature abbreviando o prolungando questo tipo di lavorazione.

Rivestimento a piastrelle. Le più usate sono in maiolica (cotto smaltato), piuttosto leggere e sottili (6-8 millimetri). Le piastrelle tagliate, specie se decorate, vanno applicate nei punti meno visibili: è consigliabile ridurre al minimo l’utilizzo delle piastrelle tagliate, sia per evitare spreco di materiale, sia per una questione estetica. Di solito le piastrelle vengono posate su pareti intonacate a rustico (eseguito preferibilmente con malta cementizia). Un sottofondo in gesso non è indicato, soprattutto in locali di servizio dove spesso c’è umidità di condensa. Se l’intonaco è troppo liscio è necessario piccozzare; eventuali strati di pittura devono essere eliminati. Per la messa in opera delle piastrelle si usa malta cementizia grassa, dosata in 600 chilogrammi di cemento per un metro cubo di sabbia (facendo naturalmente le opportune riduzioni!). Prima di iniziare la posa, le piastrelle vanno immerse nell’acqua: poi si tracciano sulle pareti gli eventuali allineamenti del bordo superiore e di quelli laterali del rivestimento. La posa deve essere eseguita dal basso verso l’alto e da un lato verso quello opposto. La prima fila di piastrelle va disposta a contatto del pavimento: per eventuali tagli, diritti o sagomati, vedere il paragrafo seguente. Sul retro di ogni piastrella va messa una certa quantità di malta, in modo che, una volta distesa, formi uno strato spesso circa un centimetro. Si accosta il lato inferiore della piastrella al muro e poi la si porta in verticale premendo forte con la mano per farla bene aderire. La morbidezza della malta consente piccoli movimenti di assestamento in modo da poter bene allineare i bordi in orizzontale e in verticale. Completata la prima fila, si inizia la successiva partendo sempre dallo stesso lato. Per rivestire gli spigoli, alcuni tipi di piastrelle sono accompagnate da pezzi speciali, con un bordo sagomato a becco di civetta che permettono una perfetta finitura. In caso contrario rimane in vista una costa della piastrella che, volendo, può essere coperta da un coprifilo o angolare.

Quando la malta di collocazione si è consolidata, si procede alla stuccatura dei giunti, un’operazione che deve essere eseguita non oltre alle ventiquattro ore successive alla posa, usando un impasto piuttosto denso di solo cemento (boiacca).

Come si taglia una piastrella. Va usata l’apposita taglierina abbassando il manico a leva dopo aver posato la piastrella sotto la lama in corrispondenza della linea di taglio. Quest’ultima va segnata sulla superficie smaltata che va incisa in corrispondenza, passando e ripassando il taglierino guidato da una riga. Per maggiore sicurezza, si può riportare la linea di taglio anche sul retro della piastrella e praticare un’altra incisione. Si appoggia la piastrella su un piano di legno ben solido, con la faccia smaltata verso l’alto. Con una mano si trattiene la parte della piastrella posata sul piano, e con l’altra si preme sull’altro lato per provocarne il distacco. Per dare una certa sagoma alla piastrella, conviene usare una tenaglia tagliente eliminando con cura, poco per volta, la parte eccedente.

Posa per incollaggio. È una posa semplice e rapida e può essere eseguita, usando i prodotti adatti, sia all’esterno sia all’interno della casa. Gli speciali collanti sono venduti già pronti all’uso, in pasta o in polvere. A quelli in polvere, bisogna aggiungere una certa quantità d’acqua che va dal 20 al 50 per cento, secondo l’indicazione della ditta produttrice. L’applicazione può essere fatta su qualsiasi tipo di sottofondo (cemento, calce, gesso) purchè sia solido, ben livellato, pulito e sgrassato e non è necessario bagnare le piastrelle. La posa è come quella precedentemente descritta. Unica differenza è che al posto della malta bisogna usare l’apposito collante che va steso sulla parete, in spessore uniforme, con una spatola dentata, generalmente fornita insieme al prodotto. È consigliabile procedere per zone limitate (circa un metro quadrato alla volta) in modo che il collante sia sempre fresco. Ogni piastrella va posata premendo bene per farla aderire (sono possibili leggeri movimenti di aggiustamento). Il collante in eccesso va subito asportato prima che secchi. Alla fine del lavoro i giunti devono essere stuccati con boiacca di cemento (impasto di acqua e cemento).

Come sostituire una piastrella. Se è fissata tenacemente al fondo e ben attaccata alle piastrelle adiacenti, bisogna lavorare con precauzione, per non rovinare anche quelle sane vicine. Usando uno scalpello e un martello, si comincia picchiettando nel centro della piastrella in modo da spaccare e poter sollevare i bordi. Per favorire il distacco basta intaccare i giunti con una lama. Tolta la piastrella va eliminato anche il vecchio strato di malta sottostante, mettendo a vista il sottofondo. Con il raschietto, si puliscono bene i bordi delle piastrelle adiacenti, si spolvera e si bagna abbondantemente con acqua la zona lasciata libera dalla piastrella. A questo punto si stende uno strato di malta di un certo spessore, calcolando a vista lo spazio che c’è fra il sottofondo e il filo delle piastrelle in opera. L’inserimento della piastrella va eseguito pressando con la mano e con colpi delicati dati con il manico della cazzuola (meglio se si interpone una tavoletta di legno). Se la piastrella sprofonda troppo o resta sollevata rispetto alle altre, va subito rimossa aiutandosi con il taglio della cazzuola e aggiungendo o togliendo un po’ di malta. Alla fine si stuccano i giunti con boiacca di cemento unita a una piccola quantità di sabbia, si lascia asciugare e si pulisce con una spugna.

Accorgimenti

  1. Le piastrelle vanno bene accostate le une alle altre in modo che lo spessore dei giunti non sia superiore ai 2 millimetri.
  2. Ogni 60-70 centimetri conviene verificare che il bordo superiore della fila sia orizzontale: si usa il livello appoggiato su una staggia: eventuali imprecisioni vanno corrette premendo opportunamente sulla staggia.
  3. Le piastrelle vanno poste delicatamente facendo attenzione a non smuovere quelle già posate.
  4. Durante il lavoro è bene tenere sempre pulite le piastrelle: a posa ultimata bisogna passare la superficie con paglietta di legno (rucioli) e lavare con acqua pulita.

4 pensieri riguardo “Il rivestimento delle pareti

  • 15 Marzo 2010 in 12:25
    Permalink

    In due bagni ho il praticamente totale distacco del rivestimento del rivestimento dalle pareti. A cosa può essere imputabile.
    Grazie

    Rispondi
    • 18 Marzo 2010 in 17:12
      Permalink

      buongiorno Paolo, è difficile darti una soluzione al problema senza poter vedere come avviene il distacco, può darsi che dipenda dalla colla utilizzata di qualità scadente. saluti

      Rispondi
  • 10 Febbraio 2013 in 21:25
    Permalink

    Ciao..
    Per assestamento ho dovuto sostituire 10/12 piastrelle( una apocalisse).
    Ho tolto le vecchie e pulito, mi sono accorto poi che era praticamente impossibile allineare la maggior parte delle piastrelle nuove alle vecchie, in genere le nuove rimangono alte ma non uniformemente, magari da un lato sono livellate e dall’altro sono piu’ alte.
    Un paio addirittura, su due angoli opposti erano perfettamente a livello, mentre sugli altri due stavano alte un paio di mm.
    Controllando con la bolla, la bolla sostituita era perfettamente in bolla, nonostante i due angoli abbondantemente sollevati, mentre le ‘vecchie’ adiacente erano fuori bolla, con un andamento contrario l’una rispetto all’altra( una tendeva a scendere e l’altra a salire).
    Le piastrelle erano posate con colla su cemento.
    Alla fine, non sapemdo piu’ che pesci pigliare le ho piazzate comunque, ma vorrei sapere come si agisce in questi casi…

    Rispondi
  • 7 Settembre 2022 in 10:14
    Permalink

    Non utilizzare il rivestimento per le pareti del bagno. Se semplicemente tinteggiate con tinte idrorepellenti, lavabili e resistenti, le pareti possono trasmettere la sensazione di ampiezza e di luminosità. Il rivestimento per il pavimento deve essere resistente all’usura, ai graffi ed all’umidita mentre quello per le pareti di norma viene scelto sulla base di queste caratteristiche ma soprattutto sulla ricchezza dei decori, perche e normalmente di maggior impatto visivo.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.