Rinegoziazione dei mutui a tasso variabile

In questi giorni le banche stanno mandando a quelli che hanno un mutuo delle letterine esilaranti con la proposta di nuove condizioni. Infatti i mutui a tasso variabile si sono rivelati un po’ come certi cuccioli. Non solo crescono molto di più di quello che si immaginava, ma mettono su dei denti impressionanti e mostrano una certa propensione a mangiarsi casa e proprietario.
Ci si potrebbe immaginare una proposta tipo ‘Bello mio, hai fatto una rata da cinquecento e adesso è arrivata a settecentocinquanta, di sicuro non ce la fai. Se vuoi facciamo una rata più bassa, ma bada che invece che vent’anni ce ne metterai trentacinque perché gli interessi salgono’.
Troppo semplice, non ci sarebbe gusto. La formula è molto più divertente. Uno può rinegoziare, e pagare la rata più bassa. Ma in realtà è la banca gli presta i soldi della differenza, che diventano un altro debito e poi alla fine si ripaga con gli interessi. Una specie di doppio salto mortale in cui ogni mese contemporaneamente si ripaga e ci si riindebita.

Come dire ‘non posso renderti i soldi’ ‘bene, prendine in prestito degli altri’. Mi pareva che in America le banche fallissero proprio per aver prestato soldi a chi non li poteva restituire, ma sarà una impressione mia. Comunque adesso ho capito perché per i mutui si parla di rinegoziare. È un negoziato, appunto. Di quelli che si fanno quando uno è preso in ostaggio.

Fonte: Quotidiano Il Firenze del 18 Settembre 2008, articolo di Chicco Gallus

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