Piano Casa della regione Veneto

Il piano casa della regione VenetoIl pacchetto di norme approvato nel mese di luglio dalla Regione sta per diventare effettivo. L’obiettivo è di rilanciare il settore dell’edilizia anche grazie alla possibilità di ampliamento degli edifici esistenti ed il contemporaneo miglioramento della qualità architettonica ed edilizia.
Approvato lo scorso 1 luglio con la legge regionale numero 14 del 2009, il Piano Casa della Regione Veneto si pone l’obiettivo di rilanciare il settore dell’edilizia anche grazie alla possibilità di ampliamento degli edifici esistenti ed il contemporaneo miglioramento della qualità architettonica ed edilizia. Inseriti in un più generale contesto nazionale, il Piano Casa della Regione Veneto prevede, per quanto riguarda le abitazioni, un ampliamento massimo del 20% del volume esistente, volume nel quale è compreso anche un eventuale recupero dei sottotetti.

Per quanto riguarda invece gli immobili ad uso non residenziale (come possono essere ad esempio capannoni, magazzini ma anche insediamenti turistici) il Piano Casa della regione Veneto prevede un ampliamento sempre del 20% della superficie coperta dei suddetti edifici. Suddette norme però non include abitazioni ed edifici ubicati nei centri storici o in aree di assoluta inedificabilità, ma anche edifici di particolare valore architettonico o soggetti a specifiche norme di tutela.

Tutti gli eventuali interventi di ampliamento inoltre potranno godere di procedure semplificate. In pratica, se mentre prima era necessario un permesso, ora sarà infatti sufficiente la denuncia di inizio attività (Dia), firmata da un progettista che, inoltre dovrà dichiarare sotto la propria responsabilità la piena regolarità delle opere messe in atto. Le richieste dovranno poi pervenire entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge del Piano Casa. È importante poi ricordare che i vari interventi di ampliamento e ristrutturazione potranno essere realizzati anche in deroga ai piani regolatori e nel rispetto delle norme statali in materia di distanze.

Per quanto riguarda invece le prime case gli interventi di ampliamento potranno godere di oneri di costruzione scontati del 60%, oneri che saranno completamente azzerati per le abitazioni di disabili e invalidi. Il Piano Casa della Regione Veneto poi si propone di premiare tutte le operazioni di abbattimento e ricostruzione di quegli edifici che sono stati costruiti prima del 1989. In questo caso l’aumento di volume per le case ad uso abitativo e di superficie per gli edifici ad uso non residenziale sarà possibile fino al 40% sempre che questi interventi siano compatibili con la destinazione urbanistica dell’area e non vedano in nessun modo a modificare la destinazione d’uso dei suddetti edifici.
Questi ampliamenti inoltre devono essere compiuti utilizzando tecniche di edilizia sostenibile e fonti di energia rinnovabile.

Questo aumento di superficie poi può anche raggiungere il 50% nel caso in cui gli interventi di ‘ricomposizione planivolumetrica’ che vadano a modificare ‘sagome e sedime’ originari tramite l’approvazione di uno specifico Piano Urbanistico Attuativo. Entro il 30 ottobre le varie amministrazioni locali dovranno poi stabilire come applicare queste norme. Le varie amministrazioni locali poi avranno tempo fino al 30 ottobre per stabilire tramite delibera se e con quali limiti applicare queste norme.

Nel caso in cui suddetto termine vada a decorrere senza un provvedimento comunale, la Giunta della Regione Veneto, tramite la nomina di un commissario, potrà convocare il Consigli comunale per prendere decisioni in merito. E anche in caso di silenzio da parte delle amministrazioni locali, la legge troverà comunque la sua applicazione ma solo per quanto riguarda le ‘prime case’, sempre escludendo quelle nei centri storici o quelle soggette a speciali normative di tutela architettonica o ambientale.
Una norma dunque, quella del ‘Piano Casa’ che dovrebbe coinvolgere oltre 100mila aziende ed imprese che operano nel settore dell’edilizia e delle ristrutturazioni che, indubbiamente trarranno benefici da questa norma. Inoltre numerosi istituti bancari e creditizi metteranno a disposizione una adeguata riserva finanziaria per coloro che intendano riqualificare la propria abitazione o un edificio di destinazione non abitativa.

Tra le prime banche a muoversi a sostegno del Piano Casa quelle facenti parte del gruppo Intesa-San Paolo con uno stanziamento di un plafond che, almeno nella fase iniziale, dovrebbe comprendere una cifra che si aggirerebbe attorno ai 500 milioni di euro.

Fonte: Quotidiano Il Vicenza del 23 Ottobre 2009

Un pensiero su “Piano Casa della regione Veneto

  • 17 Settembre 2010 in 14:48
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    L’ampliamento può essere fatto anche con fabbricato separato all’esistente?

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