Catasto – Pieni poteri ai comuni

Con l’approvazione del Dpcm (non ancora approvata dal Consiglio dei Ministri) i comuni avranno 90 giorni di tempo per comunicare all’agenzia del territorio le modalità con cui vogliono esercitare le funzioni catastali; entro i successivi 90 giorni dovrà essere sottoscritta la convenzione tra il comune e l’Agenzia del territorio. Il provvedimento specifica alcuni vincoli tecnici e dimensionali sulla base dell’intesa che l’Anci dovrà siglare con l’Agenzia del Territorio.

L’assunzione delle funzioni catastali sarà possibile solo per quei comuni con una popolazione non inferiore agli 80.000 abitanti. I requisiti dimensionali sono calcolati in base ad una media pesata: numero di unità immobiliari X 50 + popolazione residente X 40 + numero di particelle Catasto terreni non transitate al Catasto fabbricati X 10.

I comuni potranno optare per una delle tre aggrazioni di funzioni in base ai vari gradi di complessità.

  1. Primo livello. Consultazione della banca dati catastale unitaria nazionale con servizi di visura; certificazione degli atti catastali conservati nella banca dati; aggiornamento della banca dati dael Catasto mediante la valutazione delle richieste di variazione dei dati amministrativi.
  2. Secondo livello. Verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento del Catasto Fabbricati e del Catasto Terreni; confronto degli atti di pertinenza del comune, delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento e segnalazione degli esiti dell’Agenzia del Territorio per la definizione dell’aggiornamento del catasto fabbricati.
  3. Terzo livello. Oltre alle funzioni espresse nel secondo livello si aggiungono la definizione dell’aggiornamento della banca dati catastale sulla base di adempimenti d’ufficio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.